giovedì 11 agosto 2016

Intervista #1 Giulia Bacchetta


Ehi lettori!
Oggi sono qui con un nuovo post, per una cosa molto speciale, un intervista ad un' autrice che ha scritto un libro e un racconto meravigliosi, ma che è anche una persona meravigliosa.
E io ho avuto l'onore di poterla intervistare, ringrazio tanto Giulia per la disponibilità:)
Per chi non lo sapesse, Giulia ha scritto un racconto per bambini intitolato "Le avventure del piccolo Ilian" e un romanzo "Emma Braccani "perché io non posso"".
Ma ora iniziamo con l'intervista!


Camilla: Iniziamo da Emma, hai preso spunto da qualcuno per la creazione di questo personaggio? Oppure è tutto di fantasia?
Giulia: Sì, ho preso le basi di me stessa; esattamente come me Emma predispone della passione per la filosofia e psicologia, e da queste fondamenta ne ho sviluppato il carattere, che per certi versi è tanto diverso da me.




C: Leggendo il romanzo, sembrava che il tema della violenza sia stato vissuto in prima persona, hai preso spunto a cose che purtroppo sono accadute a persone che conoscevi oppure dalle cose che accadono purtroppo, hai giorni nostri?
G: è un'osservazione che hanno fatto tutti quelli che fin'ora hanno letto il libro, e debbo dire che da un lato mi fa più che piacere, perché significa che le emozioni di cui tratto arriv342
hnano al lettore; mi è stato detto da loro che mentre leggevano è stato come se fossero le protagoniste della storia, e per me questa è una conferma. Ho anche la passione per la recitazione ed immedesimarmi in ciò che non sia io, mi piace tantissimo. Conosco solo tre tipi di emozioni: la rabbia, l'odio e la frustazione. Da qui nasce la storia di Emma che, da come mi è stato detto, suscita questo tipo di emozioni. Non è la mia storia, io non ho mai avuto la voglia irrefrenabile di scrivere sulle pagine di un diario segreto.
E inoltre molti personaggi portano una parte del mio carattere, altri invece sono di pura fantasia.
Mi sono ispirata alla realtà, Emma Braccani è un libro molto reale ma questo perché da sempre sono stata molto interessata a ciò che accade nella società odierna, da non confondere che io l'abbia vissuto in prima persona.


C: Come mi ha detto, tu scrivi d'istinto, non hai mai pensato per una volta di non seguire il tuo istinto, ma di stare a pensare per ore e ore sulla sorte di un personaggio o di un avvenimento?
G: Fortunatamente no, non ho mai avuto il tipico problema della pagina bianca.
Ho molte idee, che con la passione possono davvero portarti ad inventare cose che neanche tu stessa ti saresti mai aspettata di inventare.
Ovviamente ho anche degli antefatti, biografie di qualsiasi personaggio, ma quello serve a me, per ricordare nei dettagli la loro vita.


C: Filippo... di lui avrei fin troppe cose da chiederti! Ma una cosa mi sono chiesta durante il corso della lettura, perché lui non rinuncia ad Emma, nonostante i suoi continui rifiuti?
G: Filippo è un personaggio che apparentemente potrebbe sembrare superficiale, poichè a scuola non è molto in gamba, al contrario di Emma che invece ama molto lo studio e tutto ciò che conosce di nuovo, ma per tornare e Filippo sebbene sia poco interessato alla scuola, non è poi così stupido; la figura di Emma lo intriga, perchè è una persona molto introversa e anche misteriosa, il che smuove l'interesse di lui e questo è uno dei motivi per il quale continua a combattere per lei.
C'è anche da dire che in questo primo libro noi abbiamo conosciuto poco di lui, ma come il resto dei personaggi anche lui ha un suo vissuto.
Bisogna aver pazienza di aspettare, e questo non lo dico a te ma a me stessa!

C: Scrivendo questo libro, tu hai voluto dare voce a un tuo pensiero, credi che qualcuno tra i lettori abbia compreso il messaggio o dica ancora "ma io le storie di Giulia non le capisco mica" come quando eri bambina?
G: Mi viene da sorridere perchè mi hai ricordato la mia infanzia in cui scrivevo davvero storie incomprensibili, oltre che ingiustificate.
Iniziai a scrivere Emma Braccani, pensando di creare un eroina per me stessa, ma andando avanti
penso che la sua funzione era nascosta dentro di me; spero tanto che Emma possa rappresentare
l'eroina di molte ragazze della sua età che non vivono situazioni piacevoli e che ogni giorno devono lottare per avere la loro libertà individuale.

C: Personalmente io ti stimo, per avere scritto un libro che mi ha cambiata, che mi ha lasciato un segno e ti auguro tutto il meglio per questo libro!
Ma se non sfondassi come scrittrice cosa ti piacerebbe fare? Continuare a lavorare nella'ambito della scrittura?
G: Ti ringrazio per l'augurio.
Sinceramente non ho mai ambito a diventare qualcuno, bensì che un giorno i miei romanzi possano diventare qualcosa per tante persone.
È noto a tutti lo stato di difficoltà con cui molte donne o giovani ragazze siano messe a tacere con la violenza.
Emma parla, e spero che questo suo modo di parlare possa esortare anche le altre a fare lo stesso.
Se le mie storie non dovessero colpire l'attenzione dei lettori, significa che non avrei abbastanza talento e non avrei problemi a continuare la mia solita vita.
Non so dirti cosa vorrei fare, la scrittura è stata sempre parte di me, anche se per molto l'ho allontanata da me stessa, con l'illusione che prima o poi potesse lasciarmi in pace; io non ho cercato la storia è venuta lei a trovare me ed io non ho avuto la giusta abilità di di rifiutarla con scuse solite. Lavoro part time in un bar e quando torno a casa scrivo per sei o otto ore di fila, incluso il sabato e la domenica, per cui anche se non dovesse andare come il mio istinto spera che vada, non riuscirei a chiudere la porta a questa meravigliosa arte.
Vivo il presente e al momento con la passione per la scrittura porterò a compimento ciò che il mio istinto si è prefissato di fare: completare i romanzi di Emma Braccani.

C: Filippo, lui è il personaggio che mi ha colpito di più, perciò vorrei farti ancora una domandina  su di lui, senza fare stoppa spoiler, Filippo resterà anche sei volumi successivi?
G: Su questa domanda non posso risponderti perché è uno spoiler.
Basti pensare che lui a scuola frequenti la stessa classe di Emma, e vive al convitto Julius proprio come lei, quindi potrei aggiungere a te una seconda domanda: quante possibilità pensi che ci siano che lui scompaia nei prossimi libri?

C: Sappiamo poco anche di Fanny, nei prossimi volumi scopriremo di più su di lei?
G: Sì certo ci sono tante cose da sapere su Fanny, e io amo scrivere di lei.

C: Emma ha subito tante tristezze e delusioni nella sua vita, perché hai deciso di aggiungere anche la delusione dei suoi amici? Perché hai deciso di farla allontanare dai suoi amici? Penso sia una cosa ben fisicità da parte tua per far vedere che Emma è forte, perché una persona debole avrebbe ceduto, si sarebbe rovinata, mente Emma è forte e decide di salvare se stessa.
G: Hai avuto la giusta intelligenza per rispondere alla tua domanda, Emma é forte e poi vorrei aggiungere che il passaggio tra l'infanzia e l'adolescenza é sempre un po' critico; nel libro spero che sia chiara la differenza tra lei e il suo gruppo di amici.
C'è tensione, odio. Ma forse questi sentimenti ci sono sempre stati, il bello è che durante l'infanzia ad attenuare il tutto.
Quando si cresce invece, tutto torna a galla, ed Emma all'inizio crede che siano stati loro a non volerla più nel gruppo, quando poi in realtà è stata anche una sua scelta, se pur sofferta.

C: Emma è simile a te? per esempio anche tu tenevi un diario? E perché hai deciso di affidare un diario a Emma?
G: Solitamente le persone introverse sfogando le proprie frustrazioni o sulla lettura o sulla scrittura; è vero che a Emma ho tolto tutto che potevo non toglierle e risparmiarle di star male, ma in compenso le ho affidato un diario segreto, che per una persona introversa è come avere un pane tra i denti.
Quindi potrei dirti che Emma non è sola; lei sente questa voglia irrefrenabile di macchiare le pagine d'inchiosto con i suoi tormenti, quasi stesse sfogandosi con un migliore amico, e in genere i migliori amici ci ascoltano, ci permettono di trafiggerli con le nostre angoscie.
Ecco, il diario per Emma ha questa funzione. Non è poi così sola come sembra. Io e lei siamo molto diverse su questo aspetto; io ho avuto più di un diario segreto ma non ho mai sentito il bisogno di scriverci pensieri che appartenessero alla mia vita. Ricordo che li riempivo di storie e testi di canzoni che inventavo per le stesse storie; ero felice così.
Inoltre Emma è molto forte, io non so se avessi avuto la stessa forza che lei dimostra palesemente di avere.

C: Come hai scelto il nome per la nostra protagonista? perché hai deciso di affidarle  il nome “Emma”?
G: Scelsi il nome molto d'istinto, forse perché prediligo i nomi brevi. La cosa curiosa è che  dopo che terminai  di scrivere Emma Braccani, andai a cercare il significato del nome, a me piace moltissimo scovare le origini dei propri nomi e fra una ricerca è un'altra scoprii che il suo significato è di donna forte, potente.
Ho centrato il nome in pieno, mi vennero i brividi.

C: Tutti i nomi del romanzo sono di origine Italiana perché invece hai deciso di scegliere il nome ”Fanny”?
G: Amo il Francese; per me è una lingua molto romantica.
Questo non è l'unico motivo per il quale le ho affidato il nome di Fanny Cochard. Diciamo che mi intrigava l'idea di darle un nome diverso che rispecchiasse il suo essere curioso, di giovane ragazza solitaria.
Ci sono anche altre questioni sulla scelta del nome, al momento purtroppo non posso rivelarle.

C: Sappiamo che Roberto è diventato così per via della. madre Olga, provo rabbia per le azioni c'è compie o pena, per ciò che ha vissuto?
G: Nei confronti fi Roberto, con questo primo romanzo provo principalmente rabbia.

C: Hai scelto fin da subito di affrontare il tema della violenza nel tuo romanzo?
G: Sì, come ti dicevo l'interesse verso la società ha creato dentro di me e in maniera totalmente inconscia la storia di Emma.

C: Pubblicherai i seguiti di Emma sempre in self?
G: Sì a meno che la storia di Emma non venga rifiutata da tutte le case editrici D'Italia, continuerò a auto-pubblicarmi.
Oggi giorno grazie a questi usi super tecnologici è possibili esplorare l'esterno da soli. Al momento in realtà sono impegnata nella revisione dello stesso, il quale a mio parere meriterebbe una , prevista per l'autunno e non solo in formato digitale, ma stavo optando l'idea di richiedere dallo stesso sito anche la stampa dell copie, da permetterne il loro acquisto in qualsiasi libreria.
Mi piace fare le cose da me.
Ne sto migliorando lo stile è ho inserito anche qualche scena inedita.
Non posso confermare nulla, ma neanche reprimere l'entusiasmo che proverei qualora la storia di Emma venisse accolta è supportata. da qualche Casa Editrice; guardare un giorno i romanzi di Emma Braccani stampati su carta, è un sogno che non sento ancora di poter spegnere.

C: Ultima domanda veloce su di te, mi hai detto che la Rowling è una delle tue scrittrici preferite. Quando hai scoperto la saga di Harry Potter?
G: Quando avevo all'incirca undici anni, sorpresi una cara amica a leggere “Harry Potter e la pietra filosofale” e quando me ne parlò ne rimasi così incuriosita che le domandai di prestarmelo, lei accettò  e da quel momento capii che la saga della Rowling avrebbe potuto rafforzare, la mia passione della lettura. Faticai a comprarmi il resto della saga, questo perché la lettura come tutte le altre passioni, per poterla coltivare ha bisogno di risorse economiche, ma alla fine ci sono riuscita, qualcuno mi è stato regalato da amici inestimabili, ed è andata che ho letto ben tre volte tutti i sette libri.
In ogni modo la Rowling non è la mia unica scrittrice preferita, stimo anche Virginia Wolf, Jane Austen! Ma bisogna anche stimare il Made in Italy perché la dignità alla narrativa e alla letteratura l'hanno apportata anche tantissimi scrittori/scrittrici del nostro paese; Alda Merini, Umberto Eco, Pirandello.
Sono orgogliosa di essere Italiana.

E niente lettori il post finisce qui, è la prima volta che scrivo dal cellulare, non fatelo mai haha perciò mi scuso per gli errori di battitura:(
Una bacio alla prossima!


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